"Nella piccola bottega di un macellaio di un quartiere fuori mano (non c'è ragione di tenerne nascosto il nome, è vicina a Nottinghill, nel quartiere chiamato 'delle Ceramiche'), ho conosciuto un cane bianco e nero dal pelo lungo che si prende cura di un mandriano. E' un cane di temperamento tranquillo, e troppo spesso permette a questo mandriano di ubriacarsi. In tali occasioni, è abitudine del cane di sedersi fuori del locale, tenendo d'occhio qualche pecora, e pensando. L'ho visto insieme a sei pecore mentre evidentemente rifletteva tra sé su quante ne aveva quando era andato via dal mercato e in quali posti aveva lasciato le altre. L'ho visto perplesso per non riuscire a rendere conto a se stesso di alcune pecore. Una luce si è pian piano accesa in lui, ha ricordato quante ne ha lasciato in macelleria, e in un impeto di muto piacere ha catturato una mosca a poca distanza dal suo naso, mostrandosi molto sollevato. Se in qualsiasi momento avessi dubitato del fatto che era lui che si prendeva cura del mandriano, e non il mandriano che si prendeva cura di lui, ciò sarebbe stato abbondantemente dimostrato dal suo modo di occuparsi di tutte e sei le pecore quando il mandriano è venuto fuori impiastricciato di ocra rossa e birra e gli ha dato comandi sbagliati che lui ha tranquillamente ignorato. Ha preso la situazione completamente nelle sue mani osservando con rispettosa fermezza che – "obbedendo a quel comando le pecore finirebbero sotto un omnibus; faresti meglio a concentrare la tua attenzione su te stesso, ti ci vorrà tutta" - ed ha portato via le sue protette, con un'abile uso di orecchie e coda, ed una tale conoscenza del suo lavoro, da lasciare il suo zoticone di un uomo molto, ma molto indietro."
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